Nel suo libro "Fattily Ever After" (che in Italiano può essere tradotto con "E Vissero Grassi e Contenti"), Steph condivide la propria esperienza nell'industria della moda, in quanto donna curvy e di colore. Il libro tocca tematiche come il bisogno di una miglior rappresentazione di diverse tipologie di fisico e taglie, così come di diverse tonalità di carnagione.
Con lo scopo di dare forza al proprio pubblico, il profilo Instagram di Steph è dedicato a raccontare del suo percorso personale verso l'amore e l'accettazione di ogni singolo centimetro del suo corpo.
Innanzitutto, presentati!
Mi chiamo Stephanie Yeboah, sono una creatrice di contenuti e giornalista pluri-premiata, parlo di body image e ho scritto un libro intitolato "Fattily Ever After".
Raccontaci cos'è che ti aiuta a sentirti sicura di te nel tuo corpo e con la tua sessualità
La lingerie mi ha sempre aiutata a sentirmi sicura di me, ed essere in grado di indossare modelli e tessuti che sono sempre stati accessibili solo a persone di taglia più piccola non solo mi fa sentire inclusa, ma valorizza le mie curve in una maniera estremamente sexy. Allo stesso tempo però, mi sento a mio agio anche nel rilassarmi in casa con indosso una bella tuta e dei calzettoni... riesco a connettermi con il mio corpo anche con indosso questo tipo di outfit e non c'è nulla di più sexy che essere in grado di connettere con il proprio corpo!
Nel tuo libro "Fattily Ever After" parli di come in passato vedevi i vestiti soltanto come un mezzo per coprire il tuo corpo. Oggi invece sei un'attivista per la body positivity... Quando e cosa è cambiato?
Quando mi sono resa conto che torturare il mio corpo con l'unico scopo di essere magra non era assolutamente una cosa produttiva, ho deciso di imparare ad amare me stessa in qualsiasi situazione. Ho capito che le opinioni degli altri sul mio corpo non hanno alcuna importanza e servono solo a farmi sentire male. Quando ero più giovane e molto più insicura, utilizzavo i vestiti meramente come un mezzo per coprire il mio corpo, perchè non volevo che le persone vedessero le mie curve. Ora invece, non perdo un'occasione per metterle in mostra in tutta la loro magnificenza! Il principale motivo per cui lo faccio è il voler normalizzare le fisicità più imponenti e dimostrare che anche noi possiamo vestirci con stile e amare noi stesse ad alta voce!
A tuo parere, com'è cambiato il livello di inclusività delle donne curvy nei social media e nell'industria della moda negli ultimi anni?
Alcuni brand hanno sicuramente iniziato a espandere la loro gamma di taglie o a creare più capi per donne curvy, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. Le pioniere del movimento body positive erano donne taglia 54+, ma ci sono ancora troppi brand che offrono capi solo fino alla taglia 50, massimo 52. Ciò esclude ancora un gran gruppo di donne che vogliono (e hanno diritto di) avere accesso agli stessi capi che indossano tutte le altre. Le donne curvy sono purtroppo ancora considerate un cliente secondario.
Stesso discorso vale per i social media, le campagne e il marketing dove vediamo donne curvy. Sono felicissima di vedere sempre più modelle plus size, ma purtroppo queste non portano mai più di una taglia 46 o 48, le quali possono a malapena essere considerate curvy. Sarebbe davvero bello vedere campagne includere non solo modelle "grasse in modo accettabile". Ogni taglia merita di essere rappresentata e c'è ancora tanto lavoro da fare.
Tante persone vedono ancora la lingerie come un qualcosa da indossare per la propria dolce metà, ma noi sappiamo che tu non sei una di queste! Come mai questo tema ti è così a cuore?
Credo che sia importante indossare lingerie per te stessa, perchè ciò ti aiuta a definire e identificare cosa ti fa sentire sexy, senza dover dipendere dallo sguardo maschile. È possibile dare sfogo alla propria sensualità, imparare a essere sicure di se e ad amarsi, senza la validazione di un partner. Ovviamente, tale validazione male non fa, ma non deve essere la cosa principale!
Qual è il tuo self-love mantra?
La bellezza non ha limiti di peso ed è fondamentale parlare del proprio corpo in modo amorevole. È l'unica casa che abbiamo e merita rispetto!